di Carlo Barbagallo
Luigi Ammatura, sindaco del Comune di Pozzallo, ha raggiunto il limite di sopportazione se, apertamente, dichiara Non farò entrare al Palazzo di città Renzi e Alfano, sono stato lasciato solo dallo Stato ad affrontare l’emergenza migranti. Dallo Stato nessun aiuto, siamo stati abbandonati. Lo “sfogo pubblico”, che tale può definirsi, dopo l’ennesimo sbarco di migranti/profughi nel porto della cittadina Ragusana. Un flusso continuo, quello dei fuggitivi che vengono salvati nelle acque del Mediterraneo, per poi essere “depositati” principalmente nelle aree portuali siciliane.
Luigi Ammatura parla chiaro: Dico basta. C’è un’insensibilità insopportabile nei nostri confronti. Il nostro Comune va verso il dissesto e quando abbiamo chiesto al Governo di darci una mano non abbiamo avuto una risposta positiva. Siamo in prima fila da anni su questo fronte, ma non abbiamo mai avuto un euro di ristoro. Noi abbiamo un hotspot, ma evidentemente ci sono altri Comuni più amati…”
L’attenzione sul problema migranti/profughi è altalenante, sul tappeto oggi ci sono altre questioni ritenute più impellenti, come il terrorismo jihadista che ormai abbiamo in casa. Situazioni che, comunque, si intrecciano e i cui confini sono molto labili.
Dopo l’attentato di Nizza Lucia Annunziata si poneva un dubbio: siamo certi che in Italia non stiamo guardando dall’altra parte mentre il nostro Paese sta diventando una base operativa per l’Isis? Non credo di essere la sola a farsi questa domanda. Le tracce che il terrorismo Europeo lascia nel nostro territorio continuano infatti a farsi sempre più consistenti (… ). Scrivevo nel blog di pochi giorni fa, siamo certi che non alberghi da qualche parte del nostro sistema la vecchia tentazione magari di non andare fino in fondo, magari anche con la buona intenzione, di tener l’Italia in una zona di relativa sicurezza rispetto al pericolo attentati. Una strada malamente percorsa e catastroficamente finita negli anni Settanta/Ottanta dal nostro Paese nei confronti del terrorismo palestinese (…).
In Sicilia è azzardato coniugare la parola “migranti” al “terrorismo”: probabilmente altri interessi ruotano attorno all’ininterrotto flusso di fuggitivi che mette piede nell’Isola. Interessi che scaturiscono anche dalla “sistemazione” nei cimiteri isolani delle numerose vittime che il mare restituisce e che i mezzi di soccorso recuperano.
L’Italia (e la Sicilia in particolare) non è considerato (almeno fino ad ora) un Paese a “rischio”.
Mattarella avverte: non lasciarsi prendere dall’ansia.
Il Pontefice sottolinea: siamo in guerra, ma non è guerra di religione.
La collettività che dice? Non dice nulla: assiste in modo fin troppo indifferente al susseguirsi degli eventi.
In Sicilia, a Pozzallo, dove il “problema” migranti/profughi (ovviamente non visto con l’ottica del terrorismo) registra un’impennata di tensione: lo dimostrano le parole forti del sindaco Ammatura che, a volere essere onesti, poco “respiro” hanno avuto sui mass media, fin troppo focalizzati (come detto) sugli ultimi tragici avvenimenti in Francia.
Guarda caso, né Matteo Renzi, né Angelino Alfano (a quel che risulta) hanno dato una risposta al sindaco di Pozzallo.